Critica

Il critico d’arte Giorgio Righetti ha donato all’artista le seguenti parole:

 

“Attraverso la tela, Marinella Debbia compone un interessante mosaico di storie, che aderiscono ad una sottile realtà e, pagina dopo pagina, affondano le radici nella coscienza di ognuno di noi.
Ogni opera del percorso identifica sensazioni e sentimenti, che contribuiscono a definire, anche solo per approssimazione progressiva, il carattere insito nei personaggi, mentre spetta poi al fruitore di riempire alcuni spazi, ovvero esplorare una possibilità non canonica di costruzione dei caratteri.


Questi di Marinella Debbia sono lavori capaci di instaurare il piacere della conversazione, restituendone intatto il sapore delle voci e dei colori, attraverso un narrato dallo stile essenziale, dall’ampia semplicità, una semplicità tanto estrema da avvicinarsi ad una pura biografia.


Indagando con occhio talmente critico da inglobare assieme alla volta stellata una semplice goccia rugiadosa che scivola su un filo d’erba, l’autrice concreta una ragione logica, che le permette di vagabondare nei meandri della realtà, senza minimamente perdersi, ma, invero, concepire il presente in memoria del passato e in previsione di quanto può premonire il futuro Le sue opere sono brani, scritti in un linguaggio pittorico, in cui anche il realismo più crudo trasmuta in piena poesia, in un universo che, se lo si saprà vivere con intensità e dignità, nessuno porrà mai annullare.”


Il pensiero di Katia Katalano

Specchio dell'anima.

L'opera di Marinella Debbia si contraddistingue per ssere animata da una lirica espressività che connota con perentoria intensitò i contenuti. Figure assorte in un dialogo interiore, che le rende palesemente inquiete, vengono inquadrate in una sapiente costruzione grafica e cromatica. L'artista crea una dimensione speciale in cui si sintetizzano suggestivamente realtà ed immaginazione e si saldano tensioni spirituali ed emozionali in una raffinata esposizione.

La Debbia compendia, nel suo sitle, l'esigenza di chiarezza espressiva e l'analitica introspezione tipiche del suo temperamento, sublimando nelle vibrazioni dei colori i motivi peculiari di un messaggio universale. Nelle sue opere di immediata lettura è possibile spaziare dal microcosmo dei sentimenti al mistero degli spazi siderali, grazie alla sensibilissima espressività trasfigurante.

In questo percorso, che l'osservatore intraprende inconsciamente, si crea una poetica intimità che rende sublime il tocco pittorico.

 

Fonte: MostrArti di Francesco Galdo www.studiofrancescogaldo.it


La critica d’arte novarese Federica Mingozzi di me scrive:

‘Marinella Debbia  indaga l’anima in chi ha di fronte e, attraverso il medium pittorico, riesce a rendere visibile sulla tela i risultati di questa indagine. Parte, infatti, dalla consapevolezza che i volti possono
rivelare moltissimo delle persone e, con grande rispetto, si avvicina ad essi per farli propri, per poterli narrare attraverso i suoi pennelli e i suoi colori; questi divengono così duttili strumenti di umanità,
quella che Marinella cerca, quella che Marinella dona.’

L’esperienza artistica di Marinella Debbia, pittrice che ama raccontarsi attraverso le sue opere, può essere racchiusa in due termini, la cui ricchezza semantica è resa evidente nei suoi dipinti: sensibilità e umiltà.

Sensibilità deriva da una parola latina che indica la capacità dell’anima di comprendersi e di comprendere l’altro per mezzo dei sensi; la pittura è spesso esercizio di sensibilità, ma lo è ancora di più in lei, poiché riesce a rendere reali i mondi che narra, pur ammantandoli di poesia. Questo si percepisce nello sguardo delle sue donne, dei suoi bambini e di tutti coloro che hanno la ventura di divenire suo oggetto di osservazione: sono sguardi di tangibile dolcezza che, venati da malinconia, denotano la consapevolezza delle difficoltà del vivere.

 

La seconda parola è umiltà; la pittrice ne fa esercizio quotidianamente, scegliendo di mettersi al servizio della storia, quella storia minima che è quotidianità. Ecco che allora i suoi lavori sono la testimonianza di un percorso di crescita estremamente significativo, nel quale riveste particolare importanza anche un altro aspetto, la curiosità. La pittrice, infatti, non smette mai di interrogarsi e di interrogare gli altri, spinta dalla ricerca di una verità che tende poi a far palese nei dipinti: non c’è mai menzogna nelle sue opere, anche in virtù della sincerità che la connota come persona capace di guardare oltre, per comprendere verità nascoste. Ecco, dunque, che sembra far proprie le parole di Kandinskij che ha detto che “L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro.”, perché quel futuro si costruisce anche grazie a lei.